Áprily Lajos: La nave di Rasmussen (Rasmussen hajója in Italian)
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Rasmussen hajója (Hungarian)Páncél szügyét a fergetegnek Jól tudja, egyszer nincs menekvés, Megyek a Rasmussen hajóján, Olykor keresve visszanézek: Kiáltanék az éjszakába, Ahol kiköt, fehér öbölben Szívem fölött egy déli emlék
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La nave di Rasmussen (Italian)Sfidando la morte, affronta ostinato la bufera dalla forza d'acciaio, pensando al porto pieno di fiori: lo salutavano mille fazzoletti.
Sa che questa volta non c'è scampo, da questo viaggio non c'è ritorno, il suo corpo sarà imprigionato dalla vittoriosa catena di ghiaccio.
Sto sulla nave di Rasmussen sul ponte esposto al temporale, e, come Childe Harold, mando sulla riva il mio canto che la notte inaugura.
Ogni tanto guardo indietro, era bella la vita? Non lo so. Si rincorrono giganti di nebbia dietro di me sulla buia via.
Manderei nella notte un grido ma non arriva alcun'eco, Nella solitudine, come fantasma, scivola la nave corazzata.
Nel porto bianco dove attracca non c'è fiore, non c'è donna, sotto di noi il ghiaccio scricchiola all'infinito.
Sul mio cuore un ricordo del Sud schizza indeciso, al polo Nord mi aspetta qualcuno con bandiera nera.
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