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Quasimodo, Salvatore: Le morte chitarre

Quasimodo, Salvatore portréja

Le morte chitarre (Olasz)

La mia terra è sui fiumi stretta al mare,

non altro luogo ha voce così lenta

dove i miei piedi vagano

tra giunchi pesanti di lumache.

Certo è autunno: nel vento a brani

le morte chitarre sollevano le corde

su la bocca nera e una mano agita le dita

di fuoco.

Nello specchio della luna

si pettinano fanciulle col petto d'arance.

 

Chi piange? Chi frusta i cavalli nell'aria

rossa? Ci fermeremo a questa riva

lungo le catene d'erba e tu amore

non portarmi davanti a quello specchio

infinito: vi si guardano dentro ragazzi

che cantano e alberi altissimi e acque.

Chi piange? Io no, credimi: sui fiumi

corrono esasperati schiocchi d'una frusta,

i cavalli cupi, i lampi di zolfo.

Io no, la mia razza ha coltelli

che ardono e lune e ferite che bruciano.



FeltöltőP. T.
Az idézet forrásahttp://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=32112

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