Illyés Gyula: Egy sápadt nő egy kis szobában…
Egy sápadt nő egy kis szobában… (Hungarian)Nem volt riadalom a pusztán Novemberben, halottak napján, Harangszókor, mikor a szomszéd A völgyben egy kis házban akkor Egy sápadt nő egy kis szobában Körül a halál diadalma, Fönt sirás, tompa jaj, harangszó 1931
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Una donna pallida nella piccola stanza… (Italian)Il giorno dei morti, verso sera, non c’era panico sulla pusta, quando inaspettato, forse inatteso sono venuto al mondo.
Il giorno dei morti, novembre, quando s’accendono le candele, allorché fuori la gente della pusta piange nel cimitero sulla collina.
Al suono della campana, quando i cimiteri alti dei paesi vicini, iniziano a brillare all’improvviso, come fuochi dei bivacchi fraterni.
In una piccola casa nella valle, comincia il travaglio di mia madre, Lo vedo davanti a me il paesaggio d’inverno e quella notte.
Nella stanza una pallida donna, tutt’intorno svettanti cimiteri come delle corone luccicanti sulle cupe vette dei monti.
Intorno il trionfo della morte, festa spettrale, candele accese, e giù nel grembo della valle brumosa uno strillo inatteso.
Sopra il pianto, sordo guaito, suono della campana, e dal basso la valle come palmo caldo rialza una piccola vita strillante come consolazione.
1931
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