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Masala, Francesco: Ballata del campanaro di Arasolè

Portre of Masala, Francesco

Ballata del campanaro di Arasolè (Italian)

Tutti, in paese, mi chiamano
Culobianco, il campanaro.
Sono pagato per suonare.
Il paese è un pugno di case
e vi muore poca gente,
ma la campana dei morti
ha sempre lavoro: trigesimi,
annali, decennali, centenari.
Quelli che restano pagano e io suono,
secondo la paga, il mementomo.
Voglio dire che per i poveri
i rintocchi sono sei,
dodici per i ricchi,
diciotto per i preti.
Tutto sommato, niente male
il mestiere di campanaro.

Oggi, a dir la verità,
i rintocchi sono gratis:
è il meno che posso fare
per quelli dalle labbra bianche,
per la classe di ferro, i miei compagni
sepolti in un cimitero di guerra,
in mezzo ad un boschetto di betulle,
là, in terra di Russia.

Ne abbiamo fatto strada
da Arasolè
fino al cimitero di betulle.
Qui sono rimasti
i candelabri funebri,
le donne vestite di nero,
i rintocchi della mia campana,
le prediche di Prete Fele.
In paese dicono che mi sono salvato
Perché suono la campana.
Ma il passato è passato.

Secondo Prete Fele,
Dio creò l’isola di Sardegna
calcando, con il suo piede di fiamma,
un mucchio di pietre
rimasto nel suo cestino.
Secondo me, il buon Dio aveva un callo
al piede dove è posta Arasolè.
Voglio dire: il passato è passato
ma nulla è cambiato.

Qui, sotto l’ombra del campanile,
i ragazzi di oggi,
ancora, giocano alle cavalline.
È un gioco che facemmo anche noi,
la classe di ferro, da ragazzi.
C’è una squadra di poveri,
i mammutones, fanno le cavalline,
cioè, curvano la schiena;
e una squadra di ricchi,
gli insocatores, fanno i cavalieri,
cioè, saltano sui poveri cavalli:

Una salta la luna…
Due salta il bue…
Tre salta il re…
Cinque salta e lecca…
Ah, ah, avete sbagliato…
avete dimenticato…
Quattro salta il gatto…
Ma va… niente sbaglio…
Sì… sì… sbagliato…
Bè… zitti… curvatevi…
se no… sono pedate…

capito, buona gente?
Nulla è cambiato.
I poveri si curvano,
tocca sempre a loro
fare le cavalline:
e i ricchi saltano sempre
e non si curvano mai.



Uploaded byP. T.
Source of the quotationhttp://www.antiwarsongs.org

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