The page of Bajza József, Italian biography
Biography
Nato a Szücsi il 31 gennaio 1804, Bajza József fu uno dei maggiori critici letterari ungheresi. Dopo uno studio sull'epigramma pubblicato nel 1828, aveva fermamente intrapreso tutta un'accesissima serie di capitali battaglie in difesa dei diritti d'autore, non tutelati all'epoca da nessuna legge, riuscendo a far riconoscere al grande pubblico la piena validità della proprietà spirituale degli scrittori. Egli si era anche fatto alfiere del principio della totale uguaglianza creativa in ambito letterario polverizzando i pregiudizi feudali che ancora al riguardo sopravvivevano.
Oltre che membro della grande triade della cultura ungherese di quegli anni (Vörösmarty, Bajza e Toldy)che si esprimeva in Athenaeum, rivista linguistico-letteraria di alto livello che ebbe un'efficace ruolo nella formazione dell'opinione pubblica sia a livello politico che culturale, Bajza fu anche ispiratore ed animatore di un gruppo di giovani scrittori della capitale ungherese che guidò alla fondazione di un'altra rivista, Kritikai Lapok (Pagine di critica), la quale immediatamente divenne una vera e propria officina di accesi dibattiti letterari. Fra il 1835 ed il 1837 era stata ultimata la costruzione del nuovo Teatro Nazionale. Bajza ne fu chiamato alla direzione in virtù delle sue riconosciute qualità di critico ed il teatro aprì i propri battenti con la prima rappresentazione di Arpad ébredése (Il risveglio di Arpad), dramma del maggiore poeta magiaro del tempo, Vörösmarty Mihály.
Ardente patriota, strenuo sostenitore di Kossuth Lajos, Bajza ne approvava i programmi tesi all'unità nazionale e gli sforzi per conciliare gli interessi della nobiltà con gli altri strati della popolazione. Come redattore di Kossuth Hirlapja (Gazzetta di Kossuth) fu così anche portavoce del capo della nazione. In seguito alla disfatta della rivolta indipendentista antiaustriaca dovette darsi per qualche tempo alla macchia e dopo, comunque, non fu più lui. Tali avvenimenti dettarono a Bajza versi di commovente grandezza. Eccettuando taluni suoi componimenti animati da ardente e radicale patriottismo, la sua poesia in prevalenza lirica e sentimentale non è, ad ogni modo, da considerare un gradino più alta della media. Sconvolto per la catastrofe nazionale, egli morì a Budapest il 3 marzo 1858.
(Editor of this page: P. T.)